Di recente ci siamo imbattuti in un articolo di Chemosphere, relativo a uno studio che ha scoperto la presenza di sostanze chimiche tossiche in mestoli da cucina di plastica nera venduti negli Stati Uniti.
Anche se tale criticità si presenta al di fuori dell’Europa, dove si applicano norme più severe sul riciclo della plastica rispetto agli USA, questo articolo ci ha offerto importanti spunti di riflessione.
Se da una parte l’attenzione globale si sposta sulla ricerca di processi di riciclaggio per polimeri sempre più efficienti, dall’altra questo studio solleva domande sulla sicurezza dei materiali nei prodotti riciclati.
Cosa rivela la ricerca
Lo studio, condotto da scienziati di Toxic-Free Future e della Vrije Universiteit di Amsterdam e pubblicato su Toxicfreefuture.org, ha evidenziato risultati peculiari. Diverse sostanze chimiche tossiche sono state rilevate in oggetti domestici realizzati con la plastica nera, tra cui stoviglie, utensili da cucina e giocattoli. Il problema non sembra derivare dalla produzione di questi oggetti, ma piuttosto dal loro processo di riciclaggio.
Heather Stapleton, docente della Duke University, ha dichiarato: “Questi risultati dimostrano chiaramente che i componenti elettronici contenenti ritardanti di fiamma, come gli involucri esterni dei televisori di grandi dimensioni, [negli USA ndr] vengono riciclati in contenitori e utensili per la conservazione degli alimenti. Se da un lato è fondamentale sviluppare un approccio sostenibile nell’affrontare i flussi dei rifiuti plastici, dall’altro dovremmo esercitare una certa cautela e assicurarci di non contribuire a un’ulteriore esposizione a queste sostanze chimiche pericolose nei materiali.”
Il ruolo dei ritardanti di fiamma nel ciclo di vita della plastica
Lo studio ha inoltre rivelato che le plastiche tipicamente utilizzate nell’elettronica, come i materiali a base di stirene, contengono livelli significativamente più elevati di ritardanti di fiamma tossici rispetto a quelle meno associate all’elettronica, come il polipropilene e il nylon. Questi risultati evidenziano una pratica consolidata: il riciclaggio dei rifiuti elettronici in oggetti di uso quotidiano.
Vale però la pena notare che i prodotti contenenti ritardanti di fiamma in genere non comportano rischi per la salute, poiché queste sostanze chimiche sono incorporate in modo sicuro nel polimero e quindi non sussiste la possibilità di un contatto diretto con le stesse.
Detto questo, il processo di riciclaggio comporta un certo livello di complessità. Quando scaglie di plastica di diversa provenienza vengono mescolate, la fase di riciclo richiede un’attenta considerazione degli additivi presenti per garantire la sicurezza e la funzionalità del prodotto finale.
In alcuni casi, i ritardanti di fiamma possono essere gestiti o rimossi in maniera efficiente durante il riciclaggio, così da produrre materiali da riutilizzare più sicuri.
Promuovere il riciclaggio sostenibile
A Greenchemicals la missione “green” sta al centro di tutto ciò che facciamo, compreso il modo in cui affrontiamo il riciclaggio della plastica.
Negli ultimi anni abbiamo sviluppato una serie di pacchetti innovativi, progettati per rimuovere le sostanze nocive dai polimeri durante il processo di riciclaggio, consentendo la creazione di plastiche di seconda vita sicure e rispettose dell’ambiente.
Prendiamo ad esempio il settore delle costruzioni. Molti materiali isolanti in passato sono stati realizzati utilizzando l’HBCD (esabromociclododecano), un ritardante di fiamma vietato e classificato come inquinante acquatico dal 2015. Quando gli edifici che contengono questi materiali vengono demoliti, lo smaltimento degli isolanti carichi di HBCD rischia di essere particolarmente costoso, e il polistirene non può essere facilmente riutilizzato.
Ed è qui che entriamo in gioco con la nostra soluzione brevettata GC HBCD Chiller, che rimuove completamente l’HBCD durante il riciclo e consente il riutilizzo sicuro dei pannelli isolanti in polistirene. Questa innovazione non solo offre benefici ambientali, ma crea anche opportunità economiche trasformando i rifiuti in risorse preziose.
Verso un futuro più sostenibile
Il riciclo della plastica ha un enorme potenziale nella riduzione dei rifiuti e nella creazione di economie circolari.
Tuttavia, questo obiettivo può essere raggiunto solo attraverso un’attenta considerazione degli additivi utilizzati e delle sostanze pregresse presenti nei materiali riciclati. Noi di Greenchemicals ci impegniamo a sviluppare tecnologie che rendano il riciclo della plastica più sicuro, pulito ed efficiente.
Continuiamo a spingere i confini dell’innovazione per un futuro in cui le materie plastiche incarnino davvero la sostenibilità.